In questo momento potresti trovarti all’interno di un buco nero. Questa affermazione può sembrare pura fantascienza, ma in realtà è un’ipotesi che si basa sui dati raccolti dal James Webb Telescope. Gli scienziati hanno analizzato 263 galassie diverse e lontane tra loro, notando che due terzi di esse ruota in senso orario, mentre solo un terzo di esse ruota in senso antiorario.
Questo però non dovrebbe succedere perché secondo l’idea dell’isotropia, in un universo fondamentalmente casuale, ci si aspetterebbe di trovare metà delle galassie che ruota in un verso e metà che ruota nell’altro. Ma le osservazioni ci dicono che non è così, anzi sembra quasi che l’universo abbia un verso preferenziale di rotazione.

Una prima spiegazione del fenomeno.
Le ipotesi principali per spiegare questa anomalia sono due: la prima potrebbe essere una bellissima trama per un film di Nolan o per un episodio di Star Trek. Essa afferma che l’universo sia in rotazione perché esso è nato già in rotazione, praticamente trascinato dal buco nero in cui si trova. Questo perché anche i buchi neri hanno una rotazione e, secondo l’ipotesi di prima, durante la formazione un buco nero, a un certo punto il collasso gravitazionale di materia ed energia al suo interno si è interrotto, poco prima della singolarità, dando origine al nostro universo.
Secondo un fisico che sostiene questa idea la torsione dello spaziotempo all’interno di un buco nero potrebbe in un certo senso “evitare” la singolarità e generare un universo chiuso. Detto ciò, se il buco nero avesse un asse di rotazione allora anche l’universo al suo intero, come ad esempio il nostro universo, potrebbe avere lo stesso asse di rotazione, influenzando dunque il verso di rotazione delle galassie e generando l’asimmetria che oggi osserviamo.
Quanto detto ci porta a un quesito ancora più profondo: potrebbe darsi che anche all’interno dei buchi neri del nostro universo potrebbero essere contenuti altri universi. Questa però è una speculazione e al momento non abbiamo prove dirette per dimostrarla.

La seconda ipotesi cosmologica.
La seconda ipotesi, forse quella più realistica, è che l’universo sia isotropo e bilanciato, ma che a noi non sembri così a causa del nostro punto di osservazione. In questa visione la Terra ruota al centro della Via Lattea e, a causa dell’effetto Doppler, le galassie che ruotano in verso opposto al nostro ci appaiono leggermente più visibili e ciò spiegherebbe perché le osserviamo in numero maggiore. Sarebbe il frutto di un’illusione ottica su scala galattica.
Inoltre se questa teoria fosse verificata, essa non vieterebbe alcun principio cosmologico e dunque risulterebbe quella più ragionevole. Tuttavia c’è da dire che l’effetto Doppler sarebbe comunque molto lieve e non basterebbe da solo per giustificare un divario osservativo così ampio, pertanto il dubbio su questa anomalia cosmica permane.

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