Catturata la prima immagine del buco SAGGITARIUS A*

This image shows the Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) looking up at the Milky Way as well as the location of Sagittarius A*, the supermassive black hole at our galactic centre. Highlighted in the box is the image of Sagittarius A* taken by the Event Horizon Telescope (EHT) Collaboration. Located in the Atacama Desert in Chile, ALMA is the most sensitive of all the observatories in the EHT array, and ESO is a co-owner of ALMA on behalf of its European Member States.

Catturata la prima immagine del buco nero al centro della Via Lattea – VIDEO

Event Horizon Telescope ci porta là… dove nessun uomo è mai giunto prima…

Il 12 maggio 2022 il mondo ha visto per la prima volta un’immagine ricostruita del buco nero al centro della nostra galassia. Sì, è proprio lui: Saggittarius A*, distante circa 26.000 anni luce dal Sistema Solare.

Il suo raggio si aggira intorno ai 22 milioni di km e ha una massa equivalente a quella di 4,1 milioni di masse solari. Passerà alla storia come il secondo buco nero “ritratto in foto” dall’Event Horizon Telescope (EHT). Il primo fu M87*, il buco nero supermassiccio situato nell’omonima galassia M87 distante 53 milioni di anni luce dalla Via Lattea. Esso ha un raggio di quasi 20 miliardi di km e una massa pari a quella di 6,6 miliardi di masse solari.

  • Catturata la prima immagine del buco SAGGITARIUS A*

Il buco nero nella Via Lattea è molto più vicino, ma ottenere la sua immagine è molto più complicato.

In primis per gli innumerevoli ostacoli e interferenze luminose causate dalla presenza di gas, polveri e ammassi stellari che diventano molto densi man mano che ci si avvicina al centro della galassia. E in secondo luogo vi è la difficoltà di “intercettarlo” dovuta anche alla sua veloce e turbolenta rotazione. Ciò altera costantemente la forma del suo disco di accrescimento, complicandone l’osservazione.

Grazie all’EHTEvent Horizon Telescope – ora sappiamo con maggiore precisione la stima delle sue dimensioni. Ciò ha confermato per l’ennesima volta la validità delle previsioni fatte con le equazioni della Relatività Generale di Einstein. L’immagine è stata ottenuta digitalmente dall’EHT componendo una miriade di dati raccolti e sincronizzati da una serie di radiotelescopi dislocati in varie località sparse sulla superficie terrestre e immagazzinati in centinaia di hard disk, raggiungendo una dimensione complessiva di 3,5 milioni di GigaByte.

Ovviamente si spera che questo sia l’inizio di una lunga e dettagliata collezione di immagini estrapolate da questi misteriosi e meravigliosi corpi celesti che hanno affascinato e continuano ad affascinare intere generazioni di fisici, astronomi e appassionati. Si ringrazia la pagina Facebook “Chi ha paura del Buio?” per l’immagine riportata in questo articolo e per la live dedicata all’evento. Più approfindimenti nel mio video che trovate qui sotto.

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