La notizia della conclusione di Star Trek: Discovery con la quinta stagione ha colto di sorpresa non solo i fan, ma l’intero cast. A rivelarlo è stato Anthony Rapp, l’interprete del brillante astromicologo Paul Stamets, durante la convention STNJ – Trek To New Jersey. In una conversazione con Trekmovie, l’attore ha spiegato come la troupe fosse completamente all’oscuro del destino della serie mentre le riprese erano in corso, tanto da avere già delle previsioni su quando sarebbero tornati sul set.
“Mentre giravamo la quinta stagione, non sapevamo che sarebbe stata l’ultima”, ha confidato Rapp. “Pensavamo ce ne fosse almeno un’altra. Ci erano state persino comunicate le date probabili per il ritorno per la sesta stagione”. La notizia della cancellazione, arrivata mesi dopo, è stata per tutti “molto, molto triste”. Nonostante la delusione, l’attore si è detto grato a Paramount+ e CBS Studios per aver concesso alla produzione di girare una “coda”, un epilogo aggiunto al finale per dare una degna conclusione alle vicende dell’equipaggio. Questo breve segmento, che include un salto nel futuro, è stato percepito come “un vero regalo” per chiudere un viaggio durato cinque anni. In precedenza, la protagonista Sonequa Martin-Green aveva rivelato che i produttori avevano richiesto un film di due ore per concludere la storia, proposta però respinta da Paramount in favore del più breve epilogo.
Il futuro di Stamets: tra lezioni alla Starfleet Academy e canzoni mancate
Guardando al futuro, Rapp non sa quali fossero i piani specifici per il suo personaggio in un’ipotetica sesta stagione, ma ha le idee chiare sulla direzione che avrebbe potuto prendere. La quinta stagione ha esplorato a fondo la domanda esistenziale di Stamets: “E adesso?”, dopo aver completato l’opera di una vita con la rete miceliale e il motore a spore. “Credo che questo interrogativo fosse un terreno incredibilmente fertile e potente da esplorare”, ha affermato, definendolo il materiale più soddisfacente che gli sia stato dato nell’ultima stagione.
L’attore non ha nascosto il suo forte desiderio di tornare a vestire i panni dello scienziato. “Se ci fosse la possibilità, direi assolutamente di sì. Mi piacerebbe abitare di nuovo la pelle, l’anima e il cuore di questo incredibile personaggio”. Una possibilità concreta potrebbe arrivare con la nuova serie Star Trek: Starfleet Academy, ambientata dopo gli eventi di Discovery. Sollecitato dall’idea di un “Professor Stamets”, Rapp si è mostrato entusiasta. “Sarebbe molto divertente vederlo in una carriera da insegnante”, ha dichiarato, pur riconoscendo la sfida che rappresenterebbe per un uomo come Paul, che “non tollera gli sciocchi”, confrontarsi con le “sciocchezze dei giovani”. Tuttavia, l’esperienza come mentore di Adira ha dimostrato la sua capacità di ammorbidirsi.
Conosciuto anche per la sua brillante carriera a Broadway, in particolare per il suo ruolo nel musical Rent, Rapp ha accolto con un sorriso l’idea di poter cantare durante le sue lezioni, improvvisando persino una strofa: “Potrei insegnare astromicologia attraverso il canto! ‘Funghi, funghi, dove siete funghi…'”.
L’episodio musicale e il ruolo in plancia
Proprio il tema musicale ha suscitato una bonaria indignazione nell’attore. Il cast di Discovery, ricco di talenti canori, ha sempre sperato di realizzare un episodio musicale, ma l’onore è toccato a Star Trek: Strange New Worlds con l’episodio “Rapsodia subspaziale”. “Cosa stavano pensando? Sul nostro set cantavamo tutti i giorni!”, ha scherzato Rapp, riprendendo le parole del collega Wilson Cruz che si era detto “inferocito” per la decisione. “Forse, in futuro, potremmo fare ‘Una Reunion Molto Speciale di Discovery’ dove cantiamo”.
Infine, l’attore ha colto l’occasione per fare chiarezza sul ruolo effettivo del suo personaggio. Quando i fan lo definiscono “il loro ingegnere preferito”, lui non li corregge, ma precisa: “Stamets non è un ingegnere. È il progettista del motore a spore, che si trova in ingegneria, ma è un ufficiale scientifico”. Il capo ingegnere è Jett Reno (Tig Notaro), e i due non sono l’uno il capo dell’altra, ma collaborano, ognuno con il proprio dominio di competenza.
In chiusura, Rapp, da sempre grande fan di Star Trek, ha espresso la sua profonda gratitudine per aver fatto parte di questo universo. “Ha cambiato completamente la mia vita. Far parte di un’eredità che dura da quasi 60 anni è incredibile”.
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