Star Trek: Discovery - Il Film conclusivo di due ore negato!

Star Trek: Discovery – Il Film conclusivo di due ore negato!

Sonequa Martin-Green conferma che i piani originali per un finale più lungo, incluso un film, furono rifiutati.

Recentemente sono emersi dettagli succosi su come la tanto discussa serie Star Trek: Discovery, avrebbe potuto concludersi in modo ben diverso. Per chi non lo sapesse, la quinta stagione della serie non doveva essere l’ultima, e quando è arrivato l’annuncio della cancellazione, ai produttori è stata offerta l’opportunità di girare un epilogo di 16 minuti per concluderla adeguatamente. Tuttavia l’attrice protagonista e produttrice Sonequa Martin-Green (la nostra Michael Burnham) ha svelato che i piani iniziali per questo gran finale erano molto più ambiziosi.

Queste rivelazioni arrivano direttamente da un panel durante l’evento benefico Trek Talks 4, dedicato a raccogliere fondi per la Hollywood Food Coalition. Come riportato dai nostri colleghi oltreoceano di Trekmovie.com, durante una emozionante reunion del cast di Discovery (con membri da tutte e cinque le stagioni!), Sonequa Martin-Green, incalzata da una domanda della moderatrice Tamia Harper (SyFy Sistas) sul finale, ha deciso di condividere con i fan la “versione onesta” di come sono andate le cose.

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La Martin-Green ha raccontato che, una volta saputo della cancellazione dello show, ci furono discussioni con Paramount+ su come chiudere degnamente la storia. L’idea originale, fortemente voluta dai produttori esecutivi Alex Kurtzman e Michelle Paradise, era niente meno che un film conclusivo di due ore. Purtroppo, questa proposta è stata respinta. Non contenti, hanno chiesto se fosse possibile avere almeno un episodio aggiuntivo completo per dare spazio a tutte le storyline. Ancora una volta, la risposta è stata negativa. Persino la richiesta di “mezza puntata in più” non ha trovato accoglimento.

Alla fine, la soluzione concessa è stata quella che abbiamo visto: un epilogo aggiuntivo, girato mesi dopo la fine della produzione principale. Martin-Green ricorda che si trattava di circa 12 pagine di sceneggiatura. “Ricordo di essere stata molto triste quando l’ho scoperto”, ha confessato, “perché improvvisamente le nostre opzioni su cosa avremmo potuto toccare in quel breve lasso di tempo erano molto limitate.” Ha persino rivelato di aver immaginato soluzioni creative a basso budget, come una scena onirica collettiva in una “stanza bianca”.

Nonostante la delusione iniziale, l’interprete di Burnham ha tenuto a sottolineare la gratitudine per aver avuto l’opportunità di girare quella coda finale. “Alex e Michelle l’hanno detto, continueremo a dirlo, siamo grati che ci abbiano dato questo perché non erano obbligati a farlo. Non è sempre il caso con gli show”. Si è detta comunque soddisfatta del risultato, trovando particolarmente toccante il flashback con molti membri del cast e importante l’inclusione del personaggio di Wilson Cruz. Le riprese di quelle 12 pagine, concentrate in tre giorni, sono state descritte come un’esperienza emotivamente intensa, un misto di “pianti, delirio, lacrime e risate”.

Una nota interessante arriva anche da David Ajala (Cleveland “Book” Booker). L’attore ha ammesso di aver affrontato le riprese finali con una certa leggerezza per gestire l’emozione, ma ha poi svelato una curiosità: non ha ancora guardato l’episodio finale! Un modo personale, ha detto, quasi “egoista”, per far sì che, nella sua mente, l’avventura di Discovery non sia ancora veramente conclusa.

Tornando alle parole di Martin-Green, ha spiegato come, accettate le limitazioni, abbia poi colto la profondità e il significato dell’epilogo. Sebbene inizialmente sperasse in un finale più corale, ha riconosciuto il valore nel concentrarsi sull’eredità della Discovery, sul legame tra Burnham e Book (celebrando anche l’amore e l’eccellenza Nera, un tema importante fin dall’inizio), e sul completamento del monumentale arco narrativo di Michael: da ammutinata ad Ammiraglio. Ha definito il tutto “poesia”.

Infine, ha sottolineato come il viaggio di Burnham rappresenti la possibilità di non essere definiti dai propri errori ma dalla crescita successiva, un tema comune a molti personaggi della serie. E il fatto che l’ultima battuta sia stata proprio il suo comando, “Si Vola!” (“Let’s fly!”), è stato visto come un perfetto “invito” a portare avanti lo spirito e l’eredità di Star Trek: Discovery.

Se invece siete curiosi di sapere di cosa avrebbe trattato la Stagione 6 di Star Trek: Discovery, vi lasciamo al nostro articolo qui linkato:

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