Star Trek: Discovery 4x03 e 4x04

Star Trek Discovery 403 e 404, la recensione degli episodi

Presentata nei primi due episodi la nuova minaccia che caratterizzerà la quarta stagione di Star Trek: Discovery, continuano senza sosta i viaggi della nave stellare capitanata da Michael Burnham (Sonequa Martin-Green). La nuova stagione della serie creata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman è disponibile sul canale Sci-Fi della nuova piattaforma streaming Pluto TV. L’appuntamento è alle ore 21,00 di ogni venerdì, in replica sempre alla stessa ora nei due giorni successivi. Ecco le recensioni di Star Trek: Discovery 403 e 404.

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Choose to Live

Star Trek: Discovery 403 e 404, una pausa dalla trama orizzontale

Nel terzo e quarto episodio l’anomalia che ha di fatto distrutto il pianeta di origine di Cleveland “Book” Booker (David Ayala) si prende una pausa dal suo fare danni in giro per la galassia. Così c’è tempo per studiarla e capire di cosa si tratti e c’è spazio per sviluppare altre sottotrame che trovano la loro conclusione alla fine di ognuno dei due episodi.

Che Discovery fosse diventata un ibrido tra la struttura a trama orizzontale delle serie moderne e lo sviluppo di storie autoconclusive tipiche delle serie classiche del franchise, lo si era intuito già nella precedente stagione. E anche in questa quarta lo sviluppo è simile, per cui la sete di scoprire cosa sia questa nuova minaccia viene bruscamente stoppata da due episodi che invece affrontano tutt’altro. Si sa però che nel mischiare carne e pesce, si finisce con il prodotto finale che non è né l’uno né l’altro.

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Star Trek: Discovery 403, “Scegli di vivere” – La recensione (con spoiler)

Il terzo episodio “Scegliere di Vivere” (“Choose to Live”) si sviluppa su tre piani narrativi paralleli. Nel primo, Burnham e Tilly danno la caccia ad un ladro di dilitio che ha assassinato un ufficiale della Flotta Stellare. Nel secondo, Stamets e il consiglio scientifico del pianeta Ni’Var cercano di capire cosa sia quella pericolosa anomalia che causa l’enorme instabilità gravitazionale. Infine, nel terzo piano, più personale e privato, si segue il percorso di Gray (Ian Alexander) nella separazione definitiva da Adira: il dottor Hugh Culber (Wilson Cruz) ha infatti mantenuto la sua promessa che avrebbe trovato un modo per far sì che il Trill fosse “visto” e “reale”. La soluzione è quella di trasferirlo in un corpo sintetico, con un chiaro riferimento alla soluzione narrativa adottata anche nel finale di Star Trek:Picard.

Choose to Live

In questo episodio c’è davvero tanta carne al fuoco e le tematiche sono molto “trekkiane”, per la gioia dei fan delle prime serie del franchise. I “pro” sono sicuramente: il ritorno della madre di Burnham; i continui riferimenti a Star Trek: Picard (sia per l’ordine delle sorelle della Qowat Milat che per il corpo sintetico in cui passa il trill);  una affascinante visione “dal di dentro” della fusione mentale vulcaniana. Malgrado tutto questo, però, l’episodio appare poco avvincente, troppo verboso e ancora una volta troppo forzatamente incentrato sull’onniscenza e onnipotenza di Michael Burnham. Così come i momenti più leggeri – volutamente comici – tra Saru e Tilly girano a vuoto. La vivacità dell’episodio è tutta nelle scene di lotta tra le Qowat Milat. Ma ciò non basta a sollevare una puntata piuttosto piatta, senza particolari sussulti (anche… gravitazionali) dei primi due episodi.

Guarda la live di Extra Trek di commento al terzo episodio di Star Tre: Discovery 4:

Star Trek: Discovery 404, “Tutto È Possibile”– La recensione (con spoiler)

Il quarto episodio “Tutto è possibile” (“All is possible“) si sviluppa sulla falsa riga del precedente, seguendo tre linee narrative tutte incentrate sul tema della crisi. Quella politica vede coinvolta – tanto per cambiare – il capitano Michael Burnam nella criticità degli ultimi negoziati per il ritorno di Ni’Var nella Federazione. Nella linea “situazionale”, invece, troviamo Tilly e Adira che guidano una squadra di cadetti dell’Accademia della Flotta Stellare in una missione di addestramento che però prende una piega davvero pericolosa, anzi mortale. Nel frattempo, Booker si fa aiutare dal dottor Culber (nelle sempre più convicenti vesti di consigliere della nave) per uscire dalla sua crisi personale.

Al netto di tutti i limiti e i difetti che la serie si porta dietro (e che in parte ha cercato di superare nella precedente stagione) questo episodio centra tutti i suoi obiettivi. E’ una puntata molto in stile “Star Trek”, in cui c’è l’azione, c’è l’introspezione personale e ci sono i risvolti politici. La crisi diplomatica che Burnham e Saru contribuiscono a risolvere richiama le più classiche atmosfere del franchise. E poi ci sono le relazioni interpersonali. A partire dal rapporto di stima e amicizia che si va sempre più consolidando tra il capitano Burnham e il suo numero Uno, Saru. Come due novelli Kirk e Spock.

E poi c’è l’importante evoluzione del personaggio di Tilly. A lei è riservata una situazione decisamente critica sul campo (una citazione, l’ennesima, a uno degli ultimi film della linea alternativa) che gestisce brillantemente sul campo. Tilly guida alla salvezza i cadetti che le sono stati affidati e per lei si spalanca un futuro di istruttrice. Che sia, questa, una possibile scintilla per un futuro spin off dedicato all’Accademia della Flotta Stellare?

Guarda la live di Extra Trek di commento al quarto episodio di Star Trek: Discovery 4:

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