Venerdì 20 novembre scorso è stato reso disponibile su Netflix il sesto episodio della terza stagione di Star Trek: Discovery intitolato “Sfruttatori”, questa la nostra recensione.
“Sfruttatori” è stato diretto da Douglas Aarniokoski e scritto da Anne Cofell Saunders, entrambi già orbitanti nell’Universo Trek anche in qualità di co-produttori esecutivi degli Short Treks e di Picard.
Come potevamo immaginare, la Discovery viene sottoposta ad un upgrade al fine di aggiornare una nave vecchia di quasi mille anni, ma estremamente attuale nei motori. Pertanto, come di prassi nella Federazione, alla sua matricola viene aggiunta una “A” finale. Ricordiamo che la USS Discovery NCC 1031 è stata considerata “distrutta”.
Tale aggiornamento però cozza con quanto abbiamo già visto in “Calypso” – uno degli Short Treks da considerarsi canonici – in cui la nostra nave, ulteriormente proiettata nel futuro, appare nella versione originale e senza nessun pesante restyling sia tecnico che estetico. Come si risolverà l’apparente incongruenza?
Questa è un’altra storia!

L’equipaggio al completo riceve i nuovi distintivi, in cui è inserito il fantastico “teletrasporto portatile” e nuove funzioni olografiche, ma le divise in uso all’attuale Federazione no… Perché?
Questa è un’altra storia!

Dopo queste piccole premesse, forse un po’ polemiche (LOL), entriamo nell’analisi dell’episodio.
Questo capitolo di metà stagione è, a nostro avviso, un po’ sottotono rispetto ai precedenti, diverse sono le domande che, dopo una visione attenta, il telespettatore si pone, a volte senza trovare una risposta a causa, forse, di buchi di una sceneggiatura obbligatoriamente compressa, ciò al fine di narrare, nell’arco di 50 minuti scarsi, l’intera storyline in senso verticale?
I dialoghi, “stretti” da numerose ed esaltanti scene action, appaiono a volte banali e, anche se giustificati, in parte “deliranti”, soprattutto quelli che ascoltiamo, in una sottotrama distaccata dal corpus narrativo, tra Adira, Stamets e l’eterea “essenza” di Gray .

Si solidifica, crediamo ancora per poco, il rapporto tra Philippa e Michael, le due nuove “Thelma e Louise”. Un rapporto il loro di tipo simbiotico e caratterizzato da una speciale forma di osmosi che, in qualche modo, tende a bilanciare i loro estremi elementi caratteriali.

Fantastica come sempre è l’ex Imperatrice, forse unico personaggio che riesce a contrastare la pesante onnipresenza di Burnham. Le sue ansie, probabilmente indotte, dovute ad un tragico evento passato piano piano vengono chiarite da alcuni flashback.

Saru appare qui ancora non in grado di reggere le pressioni di un comando minato da una “Numero Uno” sempre più pronta alla disobbedienza e da una Federazione ancora tutta da scoprire.

In conclusione “Sfruttatori” funziona bene come un episodio di riempimento di metà stagione, ma vogliamo aspettarci altro!
Frequenze di chiamata aperte!
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