Molti fan ricorderanno l’affascinante retroscena, raccontato anche dal nostro Gianni Tagliaferri in un precedente articolo, su come gli autori di Star Trek: Enterprise avessero pianificato il clamoroso ritorno di James T. Kirk per risollevare le sorti della serie. L’idea, come descritta nel libro “The Center Seat: 55 Years of Star Trek“, prevedeva di far tornare William Shatner nei panni della sua controparte dell’Universo Specchio, sopravvissuto al Campo Tantalus e intrappolato in una dimensione prigione.
Oggi, però, grazie a una nuova intervista rilasciata al sito TrekMovie dallo sceneggiatore e produttore di Enterprise Mike Sussman, scopriamo che quel piano non era solo un’ipotesi affascinante, ma un progetto concreto che la Paramount valutò molto seriamente, spingendosi fino a condurre ricerche di mercato segrete.
Non solo un’idea, ma un progetto con test di mercato
La notizia, che aggiunge un tassello fondamentale alla vicenda, è che la Paramount non scartò l’idea a priori. Sussman ha rivelato di aver visto personalmente un DVD promozionale creato dallo studio per testare la reazione del pubblico. “Rick [Berman, il produttore esecutivo] mi mostrò questo breve promo”, racconta Sussman. “Lo testarono a Las Vegas… Il narratore diceva qualcosa tipo: ‘Una leggenda torna a Star Trek’, sopra una clip al rallentatore da L’ira di Khan“.
Questa rivelazione cambia la prospettiva: il “no” della Paramount non fu un semplice rifiuto, ma una decisione ponderata presa dopo aver analizzato dati che, evidentemente, suggerirono che il potenziale aumento di ascolti non giustificava l’ingaggio di Shatner. Come ipotizza Sussman, con la quarta stagione ormai avviata e la cancellazione della serie già nell’aria, lo studio probabilmente concluse: “perché spendere questi soldi?”.
I dettagli della trama: ecco chi sarebbe stato “Tiberius”
L’intervista a Sussman arricchisce anche i dettagli della trama, originariamente sviluppata dagli sceneggiatori Judith e Garfield Reeves-Stevens, che avevano già collaborato con Shatner per i suoi romanzi. Il personaggio che Shatner avrebbe interpretato non era semplicemente il “Malvagio Kirk”, ma l’Imperatore Tiberius.
Come spiegato nell’articolo di Tagliaferri, l’espediente narrativo era il Campo Tantalus. La nuova versione della storia, però, aggiunge un particolare: dopo essere stato colpito dal dispositivo per mano di Spock, Tiberius sarebbe stato scagliato indietro nel tempo. L’incontro con l’equipaggio dell’Enterprise NX-01 lo avrebbe visto inizialmente come un avversario del Capitano Archer, per poi costringere i due a una difficile alleanza per “creare” l’Universo Specchio che conosciamo. Lo stesso Shatner, secondo i Reeves-Stevens, “amava l’idea di interpretare Tiberius”. Addirittura, la produzione di Boston Legal, serie in cui Shatner recitava all’epoca, si era detta disposta a ridurre i suoi impegni per permettergli di partecipare a Enterprise.
Il piano B che diventò storia
Con l’abbandono del progetto-Shatner, due slot per episodi nella quarta stagione rimasero vuoti. Fu a quel punto che Mike Sussman propose la sua “vecchia idea”: far ritrovare all’Enterprise la USS Defiant persa nell’episodio della Serie Classica “La ragnatela Tholiana”. Quel piano B divenne il memorabile doppio episodio “In uno specchio oscuro” (“In a Mirror, Darkly”), uno dei momenti più apprezzati dai fan dell’intera serie.
La storia, quindi, si chiude con un’ironia amara: la Paramount disse di no a Shatner, forse per ragioni di budget, ma approvò le apparizioni di altre star del calibro di Brent Spiner e, per il controverso finale, di Jonathan Frakes e Marina Sirtis. Non sapremo mai se la presenza di Kirk avrebbe potuto salvare Enterprise, ma oggi sappiamo che il suo ritorno fu molto più di un semplice sogno nel cassetto.
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