Questa terza ed ultima stagione di Star Trek: Picard ci sta regalando davvero tantissime emozioni, una delle ultime la ritroviamo nell’episodio 309 intitolato “VOX”. Parliamo del ritorno della mitica USS Enterprise NCC-1701-D che è tornata a solcare il firmamento. Non solo abbiamo visto la cara e vecchia nave di Classe Galaxy all’interno dello SpaceDock, ma gli autori ci hanno riportato nuovamente a bordo sul suo Ponte di Comando, o come nominato da noi Italiani: In Plancia.
La ricostruzione della Plancia della USS.Enterprise NCC-1701-D

La domanda che molti fan della serie si stanno ponendo è la seguente: “Quello che abbiamo visto è il set reale di TNG o è una ricostruzione ?” “È completamente reale o è costruita in parte con la computer grafica e con il green screen, come avvenne con la plancia della NCC-1701 nella seconda stagione di Star Tre: Discovery?”
Una risposta ci viene data da Terry Matalas, Dave Blass, Mike Okuda e Denise Okuda intervistati da Variety. Hanno spiegato come è stato possibile riportare sullo schermo l’iconico ponte di comando che ha fatto tuffare i nostro amati beniamini sul set che li ha visti uniti fin dal lontano 1987.

Il problema per gli autori era proprio riportare nello spazio una nave che era praticamente distrutta. La sua distruzione avvenne nel film “Star Trek: Generazioni” del 1994, dove la sezione motori esplodeva intorno all’orbita di Veridiano III. Mentre la sezione a disco precipitava sulla superfice dello stesso pianeta, rimanendo là intatta. In questo ultimo episodio scopriamo che, grazie alla prima direttiva (di non interferenza con le culture non ancora sviluppate che abitano Veridiano IV), la sezione a disco è stata recuperata dalla Flotta Stellare. Geordi La Forge si è poi occupato del restauro della nave completa, prendendo pezzi da altre navi di classe Galaxy dismesse.
Ma ora torniamo all’argomento dell’articolo. Seppur il Set della plancia fu utilizzato per ben 7 anni, dal 1987 al 1994, così come nel lungometraggio “Generations” del 1994, le linee guida per la costruzione erano scarse per lo scenografo Dave Blass e il direttore artistico Liz Kloczkowski, che ha guidato il progetto.
Blass si è rivolto ad altre risorse della vecchia guardia di “Star Trek”, Mike Okuda e Denise Okuda, che lavorarono come consulenti scenografi per TNG a fianco d Herman Zimmerman.
Ci sono voluti tre mesi e un team di circa 50 persone per ricostruire completamente il ponte, che era una costruzione fisica e non realizzata su uno schermo verde o in Computer Grafica. Misurava esattamente come il set originale: 50 piedi di larghezza e 100 piedi di lunghezza.
Tutto questo lavoro è stato in aggiunta a ogni altro set costruito per le stagioni 2 e 3, che sono state girate una dopo l’altra.
Uno degli obbiettivi era ricreare l’aspetto dei pannelli LCARS, il più vicino possibile a quelli del set originale di “Star Trek: The Next Generation”. Tutto questo con l’aiuto della tecnologia odierna.
Difficile è stata la realizzazione dell’arco della consolle tattica dice Blass:

Ogni dettaglio è stato curato nei minimi dettagli, anche le sedie, che sono un altro elemento fondamentale della plancia dell’Enterprise-D.

Blass aggiunge che il famigerato tappeto, a cui fa riferimento Jean-Luc Picard nell’episodio – “è stato molto difficile da trovare poiché è un modello che è stato esaurito per decenni”.
Non si trattava solo della costruzione fisica della plancia ma anche l’illuminazione.
Quando il cast ha visto il ponte per la prima volta, si è messo subito al lavoro.
Che fine ha fatto ora, il set della USS Enterprise NCC-1701-D?
Ci sono buone notizie a riguardo, se il vecchio ponte fu completamente smantellato, questo secondo nuovo è al sicuro. Parola di Dave Blass che ha affermato: “C’erano molte persone interessate riguardo il fatto di salvare il set. Ora, fortunatamente ha una casa negli archivi di Star Trek”. Insomma alla fine la Plancia della mitica USS Enterprise NCC-1701-D ha trovato posto, in un “museo della flotta stellare”, da qualche parte archiviato in qualche magazzino Paramount. La notizia non può che farci piacere. Chissa se un giorno vedrà la luce per poter essere visitato dai più.
Immagini articolo: Paramount+ – Variety – Dave Blass – James Cawley
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