Come abbiamo annunciato nei giorni scorsi, il futuro cinematografico di Star Trek sta per intraprendere un percorso radicalmente nuovo. La nuova dirigenza di Paramount ha ufficialmente messo in moto i piani per un lungometraggio inedito, affidando il timone a un team creativo completamente nuovo per quella che viene definita una “nuova visione” della saga. Questa decisione strategica ha messo uno stop definitivo ai progetti discussi in precedenza, inclusa la potenziale continuazione della linea temporale Kelvin prodotta da J.J. Abrams e il film “Origin” che era stato associato a Simon Kinberg (del quale al momento non si hanno più notizie).
La notizia, che ha avuto un’eco immediata nel mondo dell’intrattenimento, è stata riportata in esclusiva da Deadline lo scorso venerdì. Come confermato dalla testata, i nuovi timonieri scelti per guidare Star Trek sul grande schermo sono Jonathan Goldstein e John Francis Daley. La coppia è reduce dal successo del film Paramount del 2023 Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri (interpretato, tra l’altro, da Chris Pine, già volto del Capitano Kirk nella saga Kelvin). Questa mossa conferma l’intenzione, dichiarata dal nuovo capo dello studio già ad agosto, di rendere il ritorno di Star Trek al cinema “una priorità assoluta”, supportata anche dal CEO David Ellison (produttore esecutivo degli ultimi due film).

La reazione a caldo di Jonathan Frakes
Incredibilmente, la notizia non era ancora giunta a una delle figure più iconiche del franchise: Jonathan Frakes. L’attore e regista, indimenticabile interprete di William T. Riker, è stato informato da TrekMovie sabato, durante un’intervista, in vista di un episodio del podcast All Access Star Trek.
Quando la co-conduttrice ha introdotto l’argomento della “grande notizia” di venerdì, Frakes è apparso genuinamente sorpreso. La reazione iniziale di Jonathan è stata un incredulo: “Davvero?”. Dopo aver appreso che i piani per i film di Abrams e Kinberg erano stati accantonati, Frakes ha colto immediatamente la portata del cambiamento, esclamando:
“Wow. Questa SÌ che è una grande notizia.”
Pur non credendo di aver mai incontrato personalmente Goldstein e Daley, Frakes ha subito riconosciuto i loro nomi, associandoli immediatamente al loro lavoro precedente: “Oh, i ragazzi di Dungeons & Dragons”.
“Consigli” da regista e dubbi da veterano
In qualità di regista di due dei film più amati della saga (Primo Contatto del 1996 e L’insurrezione del 1998), Frakes ha offerto ai nuovi arrivati una “benedizione” amichevole, densa di saggezza produttiva:
“Che possano vivere a lungo e prosperare, stare al sicuro, rispettare il budget e le tempistiche. Se faranno così, andranno bene.”
Tuttavia, da veterano che vive il franchise dal 1987, Frakes condivide le stesse domande che ora attanagliano i fan. Ha chiesto se il film sarà caratterizzato da personaggi completamente nuovi, senza alcun “legacy character” delle serie precedenti. Stando ai report attuali, la risposta sembra essere affermativa. Frakes era anche curioso di sapere se il film avrebbe attinto ai personaggi delle nuove serie di Paramount+, come il James T. Kirk di Paul Wesley, ma anche questa ipotesi non rientra nei piani attuali.
Infine, l’attore ha posto la domanda fondamentale che ora tutti si fanno: come si inserirà questo nuovo film nel canone prestabilito di Star Trek? Si inserirà effettivamente in qualche modo, o sarà slegato completamente come riportato da Deadline? Una domanda a cui, per ora, nessuno ha una risposta certa, e sulla quale Frakes condivide la stessa curiosità dei fan. Non è chiaro quanto sia avanzato il progetto, ma considerando i tempi di produzione, e nonostante la 60° ricorrenza del franchise cada nel 2026, una data di uscita realistica per questo nuovo capitolo cinematografico non sembra possibile prima del 2027.
L’atteggiamento di Frakes rispetto a quello del”fandom tossico”
È fondamentale sottolineare l’atteggiamento manifestato da Jonathan Frakes di fronte a questa notizia. Da veterano e icona del franchise, la sua reazione è stata di pura curiosità, apertura e positività (“Wow!”, “Che possano vivere a lungo e prosperare”). Un approccio radicalmente opposto a quello di quella frangia di “fan” tossici che, immancabilmente, ha già iniziato a sentenziare e giudicare negativamente un film non ancora prodotto e di cui non si sa nulla, ma del quale sembrano sapere già tutto.
Questi “appassionati”, che nella vita reale si occupano di tutt’altro, si ergono già a giudici supremi, sentendosi più competenti di qualsiasi regista o sceneggiatore che la Paramount possa scegliere ora o in futuro, dimostrando ancora una volta un atteggiamento chiuso e pregiudizievole che contrasta nettamente con lo spirito di apertura e scoperta che lo stesso Star Trek ha sempre promosso. Dal canto nostro non sappiamo come sarà questo nuovo corso di produzione, potrebbe essere un flop o un gran successo, ma prima di capirlo, dobbiamo prima di tutto vederlo con mente aperta (cosa che il vero fan sappiamo farà) e poi dire la nostra. Nel frattempo noi di Extra Trek continueremo a seguire questa vicenda per capire quanto lo studios vorrà arrivare, là… dove nessuno è mai giunto prima.
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