Fusione CBS/VIACOM – Cosa sta succedendo e perché

In realtà siamo ormai un po’ abituati a questo tipo di notizie, poiché in questi mesi (potremmo dire anni) abbiamo spesso sentito parlare di fusioni tra colossi dei mass media (l’esempio più eclatante è stato l’acquisto della Fox da parte della Walt Disney Company).

La notizia del giorno, ormai di pubblico dominio, è l’unione o meglio la rifusione dei cosiddetti “asset” della CBS e Viacom, vediamo un po’ più nel dettaglio cosa è successo e, presumibilmente, perché.

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Cominciamo con il fare alcune precisazioni. Una vera e propria scissione a livello azionario in realtà non c’è mai stata in quanto sia CBS che Viacom sono sempre stati saldamente nelle mani della famiglia Redstone, per l’esattezza Sumner Redstone (96 anni, magnate il cui patrimonio è stimato in circa 5 miliardi di Dollari) prima, mentre attualmente a gestire (e a fortemente volere la riunificazione) le azioni di famiglia abbiamo la figlia Shari Redstone.

La famiglia Redstone possiede il 60% delle azioni di CBS e Viacom (e quindi tutto ciò che è connesso, in primis la Paramount Pictures) per cui la questione scissione riguardava esclusivamente questioni di natura economico/produttivo, in sostanza la CBS venne distaccata dieci anni fa con il preciso scopo di migliorare la qualità produttiva di tutti gli asset.

La Redstone è sempre stata scettica riguardo questa mossa e da anni promuove la riunificazione, era, insomma, questione di tempo (e in affari di questo tipo 9/10 anni sono un arco di tempo non necessariamente lungo se pensiamo che, ad esempio, la Marvel ha dovuto approfittare dell’acquisto di Fox da parte della Disney per poter mettere le mani sui diritti di personaggi originariamente propri come i Fantastici 4 o gli X-Men e attualmente fa piuttosto fatica a riprendere completamente sotto il proprio tetto l’Uomo Ragno).

Cosa è cambiato allora negli ultimi anni perché si optasse finalmente per questa soluzione? In pratica si può rispondere con un nome: Netflix. Quando Netflix si è affacciato sul mercato aprendo le porte dello streaming vuoi per impreparazione vuoi per forse anche qualche punta di scetticismo fatto è che gli altri massmedia hanno optato inizialmente per una strategia di “appoggio”, nel senso che si sono un po’ tutti affrettati a prendere i soldi di Netflix che nel proprio catalogo ha così potuto inserire titoli di ogni genere e provenienza. Su Netflix trovate tutti gli episodi di tutte stagioni di tutte le serie di Star Trek e nel contempo trovate anche Agents Of Shield e, fino a poco tempo fa, quasi l’intero catalogo Marvel Studios. L’esplosione di Netflix ha creato una sorta di big bang nell’ambito dell’home video e della televisione con la nascita di ulteriori piattaforme tra cui Amazon Prime Video, Infinity, lo stesso YouTube si è lanciato nelle produzioni on demand con il caso eclatante dell’acclamata serie sequel di Karate Kid “Cobra Kai”.

Come se non bastasse ci avviciniamo sempre di più al varo di Disney+, la piattaforma Disney che, grazie all’acquisizione di Fox, si prepara a dichiarare guerra a Netflix e Prime con un catalogo sterminato e con produzioni originali di notevole appeal per il pubblico (come le serie Live Action collegate a Star Wars e al Marvel Cinematic Universe).

Insomma, in questo far west audiovisivo in cui è sempre più chiara la direzione che si sta prendendo volta cioè a sviluppare una rete di network on demand via streaming possiamo cominciare ad affermare che se prima pensavamo che il futuro fosse la parabola riempiendo tetti e balconi di padelloni bianchi per la felicità di piccioni e rondini in realtà il vero futuro è il cavo…telefonico.

In questo scenario diventa clamorosamente ovvia la rifusione tra CBS e il resto degli Asset Viacom con una posta in gioco che comprende i diritti di sfruttamento della NFL, di serie come NCIS e, naturalmente l’universo di Star Trek, televisivo e, finalmente, cinematografico. Ma sarà sufficiente a competere con gli altri big che rispondono al nome di Apple, Amazon e Disney? E la risposta è un fragoroso: NO! Per cui in realtà la fusione è solo un primo passaggio, reso spigoloso negli anni per questioni di natura finanziaria, fino a divenire quasi necessario negli ultimi tempi ma non sufficiente a collocarsi in quella sfera di comfort mediatico tale da competere con la concorrenza di cui sopra.

Questo può sotto intendere due strade da percorrere: l’acquisto di ulteriori società e lo sviluppo di nuovi prodotti oltre ad una terza ipotesi che al momento potrebbe apparire persino inquietante, ovvero vendere il tutto ad una Compagnia ancora più grande.

Lo scenario attuale vede due enormi colossi, Warner da una parte, Disney dall’altra che pesano rispettivamente 237 e 254 miliardi di Dollari.La CBS/Viacom si colloca decisamente più indietro con un peso di “soli” circa 30 miliardi di Dollari.Tuttavia appare più probabile l’eventualità che la CBS/Viacom faccia nuove acquisizioni piuttosto che decida di cedere il tutto ad un terzo vista anche la probabile indisponibilità di società, in primis la Disney, da poco reduci dall’acquisizione di Fox e quindi difficilmente incline ad imbattersi in un nuovo acquisto, con tutto ciò che l’operazione comporterebbe. Per cui, per citare il Washington Post, l’unione tra CBS e Viacom appare si essere un passaggio logico…ma molto probabilmente è solo il primo passo. Naturalmente in questa fase si è più attenti a sviscerare la natura dell’accordo sul piano societario, le conseguenze sul piano creativo non si faranno attendere molto e al momento possono collocarsi su un piano prettamente ipotetico e quindi speculativo.

Per quanto concerne Star Trek la curiosità che balza subito agli occhi riguarda alcune apparenti coincidenze disseminate, principalmente, nell’ultimo anno. Se uniamo insieme la nomina di Alex Kurtzman ad una specie di direttore generale di Star Trek, la volontà di riunire tutto il marketing disseminato in una galassia di società che producono giocattoli e prodotti di ogni tipo e, non ultimo per importanza, la trama dell’imminente Star Trek: Picard che prende spunto da un evento in effetti facente parte dell’universo cinematografico recente, insomma tutto sembra dirci che forse in realtà la fusione CBS/Viacom era già data per scontata e quindi ci si preparava a cavalcarla. Se così fosse il progetto di Tarantino per un suo Star Trek potrebbe anche ipotizzarsi come confermato in quanto la scelta (apparente) della produzione un anno fa fu quella di parcheggiare il progetto al quale era stata messa a capo SJ Clarkson in favore di quello su cui stava lavorando il regista di Kill Bill.

Inoltre i produttori a maggior ragione dopo un evento così epocale come la riunificazione dei diritti CBS e Paramount sarebbero folli a lasciarsi sfuggire il traino pubblicitario (e quindi commerciale) di un nome come quello di Quentin Tarantino, il quale potrebbe persino veder consolidata la sua posizione soprattutto in relazione all’intenzione di buttare una volta per tutte nel cassetto dei ricordi l’esperienza del Kelvinverse.

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Facile supporre che a questo punto Kurtzman prenderà le redini anche per quanto concerne i risvolti cinematografici legati a Star Trek, ma è altrettanto facile supporre che sappia già come muoversi soprattutto in relazione al progetto di Tarantino per cui non dovrebbe passare molto tempo prima che ci siano novità importanti in tal senso (che sia una conferma o un definitivo accantonamento). Inoltre Star Trek appare essere una delle principali cartucce a disposizione della Compagnia, per cui se l’intenzione era già quella di sviluppare l’universo Trek PRIMA della fusione probabilmente adesso sarà ancor più fondamentale farlo.Non resta altro che sperare che qualcuno abbia già proferito la parola magica: engage!

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