Il finale della terza stagione di Star Trek: Strange New Worlds, intitolato “New Life and New Civilizations – Nuove Forme di Vita e Nuove Civiltà”, ha regalato ai fan un momento cruciale per la storia di due dei personaggi più amati della saga: James T. Kirk e Spock. In una scena chiave, i due ufficiali eseguono una fusione mentale per sincronizzare perfettamente una complessa manovra tra la USS Enterprise e la USS Farragut. In un recente incontro con la stampa, riportato da Trekmovie.com, gli interpreti Ethan Peck (Spock) e Paul Wesley (Kirk) hanno approfondito il significato di questa scena e l’evoluzione del loro rapporto.
Vivere il momento, senza il peso della storia
Interrogati sull’importanza di girare scene così iconiche, come il primo incontro o la fusione mentale, entrambi gli attori hanno concordato su un approccio comune: evitare di “sovrapensare” per non compromettere l’autenticità della performance.
Ethan Peck ha spiegato la sua filosofia: “Quando incontro momenti come questo, che so potrebbero generare una forte reazione nei fan, cerco di non pensarci. Non puoi avere queste cose in mente mentre giri, perché vuoi essere davvero in quel momento, senza che il personaggio ne sia consapevole”. Ha aggiunto che l’intenso ritmo di produzione lascia poco tempo per la riflessione, facendo sì che questi momenti vengano vissuti con naturalezza e non con un senso di riverenza.
Paul Wesley ha fatto eco al collega, sottolineando la differenza tra l’esperienza sul set e la visione del prodotto finito. “Sul momento, siamo concentrati sulla missione, sul salvare le persone. È così che l’abbiamo interpretata. Ma ora che l’ho vista, ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. È un momento importante nella storia”.
“Spirk”: un legame che nasce tra ironia e affetto
La conversazione ha inevitabilmente toccato il termine “Spirk”, un nomignolo nato dalla fusione dei nomi Spock e Kirk, molto popolare nel fandom per descrivere il loro legame profondo (e talvolta romantico nella slash fiction). È stato lo stesso Peck a definire la scena della fusione mentale “un po’ ‘Spirk'”, con Wesley che ha aggiunto scherzosamente: “Ho sentito una connessione! Un po’ di ‘Spirk’, un qualcosa”.
Questo gioco di parole è stato alimentato anche dalla sceneggiatura stessa. Spock propone la fusione mentale a Kirk nel bar dell’astronave, portando il futuro capitano a commentare con ironia: “Capisco perché mi hai portato in un bar. Questo è un diavolo di appuntamento”.
Un amore platonico destinato a crescere
Il rapporto tra i due personaggi è stato uno dei punti focali della terza stagione e, come confermato dagli attori, continuerà a svilupparsi nella quarta. In una precedente intervista con Men’s Journal, Ethan Peck aveva descritto la chimica tra Spock e Kirk con una frase suggestiva: “È amore platonico a prima vista”.
L’attore ha poi tracciato un parallelo interessante: “Il Capitano Pike è come uno zio per Spock. Kirk è molto più simile a un eguale, quasi un fratello. E questa dinamica esiste anche tra me e Paul fuori dalla telecamera”. Questa relazione fraterna e paritaria sarà la base su cui si costruirà una delle amicizie più celebri della fantascienza.
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