L’universo di Star Trek è in procinto di espandersi ancora una volta con l’attesissima serie “Starfleet Academy”, la cui prima stagione arriverà nel 2026. In una recente intervista, il produttore esecutivo Alex Kurtzman e le star Holly Hunter, Bella Shepard e Sandro Rosta hanno svelato dettagli cruciali su cosa i fan possono aspettarsi da questo nuovo, entusiasmante capitolo durante una video intervista a Collider. La serie promette di esplorare un angolo inedito della galassia, concentrandosi sulla formazione della prossima generazione di ufficiali in un’epoca di incertezza e ricostruzione.
Un’Accademia nel 32° Secolo: Specchio del Nostro Tempo
La scelta di ambientare la serie nel 32° secolo, dopo gli eventi di “Star Trek: Discovery”, è stata deliberata e fondamentale. Kurtzman ha sottolineato come ogni show di Star Trek debba avere una sua identità precisa e una ragione d’essere. In quest’ottica, il 32° secolo offre uno scenario narrativo ricco di spunti. È un mondo “post-Fuoco” dove la fiducia nelle istituzioni è crollata, le divisioni sono profonde e la Federazione è in piena ricostruzione.
“I nostri ragazzi sono la prima classe a tornare [all’Accademia] in oltre 120 anni,” ha spiegato Kurtzman. “Abbiamo una generazione di giovani che si trova ad affrontare gli errori e i problemi ereditati dai loro predecessori. Ci è sembrato un argomento molto rilevante.” Il produttore ha tracciato un parallelo diretto con il mondo attuale, vedendo nei cadetti le stesse sfide che i giovani di oggi affrontano entrando in un mondo complesso.
Starfleet Academy: Una Capitana Fuori dagli Schemi, Holly Hunter è il rettore Nahla Ake
Al centro della narrazione troviamo la Capitana Nahla Ake, interpretata dalla leggendaria Holly Hunter. L’attrice intende portare sullo schermo un personaggio con un’identità e uno stile di leadership unici, forgiati dalle sfide di un’era complessa e lontani dai paragoni con le iconiche figure del passato.

Cadetti in Formazione: Tra Errori e Pericoli Reali
Il cuore pulsante della serie sarà un cast di giovani talenti che Kurtzman ha definito, senza mezzi termini, “incredibile”. A differenza degli ufficiali esperti che siamo abituati a vedere, questi cadetti non sono ancora personaggi “completamente formati”. “Possono commettere errori che gli ufficiali della Flotta Stellare non possono permettersi, perché stanno ancora cercando di capire chi sono,” ha affermato Kurtzman. Questo percorso di crescita, simile a quello universitario, potrebbe portare alcuni di loro a scoprire che il loro destino è molto diverso da quello che immaginavano all’inizio.
Ma non sarà una passeggiata. Holly Hunter ha aggiunto un dettaglio cruciale: l’accademia è un luogo pericoloso. “La rete di sicurezza che gli studenti universitari hanno è sottile alla Starfleet Academy, perché si trovano effettivamente nello spazio. I pericoli sono grandi… La posta in gioco non potrebbe essere più alta. È la posta in gioco della vita reale.”
Una Scenografia da Record e una Sigla Innovativa
La portata della produzione è monumentale. Il set dell’accademia, concepita come un “ospedale universitario” su un’astronave, è il più grande mai costruito in Nord America, permettendo un’integrazione perfetta tra teoria e pratica.
Anche la sigla di apertura promette di essere memorabile. Kurtzman l’ha descritta come “super cool” e “molto diversa dalle altre sigle di Star Trek”, pur mantenendo un elemento di familiarità. Ispirandosi all’arte di sequenze iconiche come quella di Severance, l’obiettivo è stato creare una “metafora visiva” che racchiuda l’essenza dello show. Questa sigla, ha confermato, rimarrà invariata anche per le stagioni future.
Con queste premesse, “Starfleet Academy” si preannuncia come una serie fresca e profondamente rilevante, capace di onorare l’eredità di Star Trek e al tempo stesso di tracciare una nuova, audace rotta verso il futuro della galassia.
La video Inrvista a Collider:
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