Si torna ancora a parlare della nuova serie proposta da Mike Sussman con alcune dichiarazioni rilasciate ancora da Trekmovie. Dopo l’annuncio esclusivo che ha scosso il fandom, la convention “Star Trek Las Vegas” è diventata il palcoscenico perfetto per carpire nuovi dettagli su quel progetto ancora su carta denominato Star Trek: United. Se la notizia di una serie incentrata sul Presidente Jonathan Archer aveva già generato un’onda d’entusiasmo, le parole dei diretti interessati, Scott Bakula e il produttore Mike Sussman, hanno ora delineato un quadro più chiaro e ambizioso.
La cauta speranza di Scott Bakula
Apparso per la prima volta a una convention dopo quasi un decennio, Scott Bakula ha affrontato l’argomento con palpabile emozione ma anche con una certa prudenza. L’attore ha ricordato con nostalgia la fine prematura di Star Trek: Enterprise, sottolineando come la quarta stagione avesse appena iniziato a gettare “le ossa della Federazione”, un processo che avrebbe voluto esplorare più a fondo.
Proprio quel potenziale inespresso sembra essere il motore di United. Interrogato direttamente sulla nuova proposta, Bakula ha preferito non sbilanciarsi, affidandosi a un laconico ma significativo: “non si sa mai“. Una frase che, pur senza confermare nulla, tiene la porta aperta al sogno di milioni di fan, dimostrando che il progetto è vivo e concreto nella mente dei suoi creatori.
La visione di Sussman: uno Star Trek: United maturo e radicato
Se Bakula ha scelto la via della diplomazia, il produttore e co-ideatore Mike Sussman è entrato più nel dettaglio, svelando l’anima di Star Trek: United. La sua visione è netta: creare una serie che possa reggersi sulle proprie gambe, senza dipendere eccessivamente dalla nostalgia.
“I riferimenti sono un po’ come un condimento,” ha spiegato Sussman, “vanno usati con parsimonia”. L’obiettivo è introdurre un cast di personaggi quasi interamente nuovo per esplorare un secolo di storia della Federazione in gran parte sconosciuto, quello tra Enterprise e Discovery. Tuttavia, non ha escluso camei di volti noti, suggerendo con un sorriso che l’Andoriano Shran (interpretato da Jeffrey Combs) potrebbe tranquillamente ricoprire il ruolo di “Capo dello staff della Flotta Stellare”.
Il cuore tematico dello show sarebbe la vera e propria costruzione politica e filosofica della Federazione: la definizione dei diritti delle specie senzienti, la lotta per la giustizia e l’uguaglianza e, infine, le discussioni che porteranno alla nascita della Prima Direttiva. Sussman ha ribadito il paragone con la serie Andor, auspicando uno show “adulto” e “radicato”, fedele alla mitologia di Star Trek ma capace di raccontare storie complesse e stratificate, evitando il “fan service” fine a se stesso.

Per ora, Star Trek: United rimane un concept in attesa di un via libera. Ma con una visione così chiara e la speranza riposta nella nuova dirigenza Skydance a capo di Paramount, il ritorno del Presidente Archer sembra un’ipotesi più concreta che mai.
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